La richiesta di sangue non è mai generica, fino ad ora abbiamo mandato gli inviti in base al gruppo sanguigno, con particolare attenzione al 0- ed invece indirizzando gli AB verso la donazione di plasma in aferesi. La raccolta di plasma in aferesi non è in questo momento prioritaria e c’è in Veneto come in Friuli una sofferenza per quanto riguarda il sangue, nella capacità di garantire le stesse unità raccolte negli anni passati. Come associazione mandiamo gli inviti alla donazione a tutti i donatori, calibrando il tempo di attesa tra una donazione e l’altra in funzione della necessità.

Per la prima volta siamo andati ancor più nello specifico, non mandando un invito urgente a 0 e A in termini generici ma andando a specificare anche una ulteriore suddivisione per fenotipo CC.

http://biologa.altervista.org/laboratorio-analisi/gruppi-sanguigni/

IL SISTEMA Rh – GENOTIPO E FENOTIPO

Il sistema ABO è il sistema gruppo ematico più immunogeno.

Ad esso segue il sistema Rh che è caratterizzato anch’esso da una buona immunogenicità. Il sistema Rh è determinato da tre loci genetici ognuno dei quali presenta due alleli. I loci in ordine di potere immunogeno sono i seguenti: D, C, E. Per ogni loco, come sappiamo, ci sono due alleli. Il gene D può presentarsi come D maiuscolo o d minuscolo, così il C, così l’E. Si avranno quindi nel genotipo una serie di patterns:

DD    Dd    dd

CC    Cc     cc

EE    Ee     ee

I geni sono codominanti anche in questo sistema gruppale, per cui si esprimono tutti nel fenotipo

 

Ognuno degli antigeni sia maiuscoli che minuscoli presenti nel genoma si esprime quindi sulla membrana eritrocitaria venendo a costituire un pattern fenotipico caratteristico.

 

Sono state proposte diverse nomenclature per descrivere tali fenotipi,

 

La scoperta del sistema Rh si deve a Landsteiner (cioè allo stesso scopritore del sistema AB0) nel 1940, quando immunizzando alcuni animali con eritrociti di Macacus Rherus ottenne dei sieri che reagivano glutinando l’85 % dei campioni di sangue appartenenti a soggetti della popolazione bianca di New York e tali reazioni erano indipendenti da ogni altro sistema gruppo-ematico.

 

Fisher ammette l’esistenza di tre coppie di geni alleli (Cc, Dd, Ee) che occupano, alternativamente, tre loci strettamente associati sul cromosoma Rh. Dalle loro diverse combinazioni prendono origine 8 complessi genici che , in ordine di frequenza, sono: CDe, cde,cDE, cDe, Cde, cdE, CDE, CdE. Questi complessi genici non sono praticamente separabili fra loro e vengono trasmessi immodificati ai figli: se un soggetto riceve da un genitore il complesso CDe e dall’atro quello cde trasmetterà ai suoi figli uno di questi due e non, ad esempio, il complesso Cde o cDe.

 

Frequenza complessi genici Rh in Italia:

 

 

Complesso genico

%

CDe

cde

cDE

cDe

Cde

cdE

CDE

CdE

45,7

36,2

11,9

3,4

1,6

0,7

0,5

raro

 

 

 

 

 

Poiché non esiste l’anticorpo anti-d (e quasi certamente nemmeno il relativo antigene, dato che la sigla “d” è oggi esclusivamente utilizzata per indicare assenza di D) è spesso impossibile indicare l’esatto genotipo Rh. Impiegando i cinque antisieri disponibili oggi in commercio (cioè l’anti-D, l’anti-C, l’anti-c, l’anti-E e l’anti-e) è possibile, comunque, determinare il fenotipo. Nel caso ad esempio che un campione sia positivo con i sieri  anti-C, anti-c, anti-D e anti-e e negativo con l’anti-E, se ci serviamo della nomenclatura di Fisher che è la più usata, questo fenotipo va indicato con CcDee (seguendo cioè l’ordine alfabetico e non quello dei loci o del grado di immunologicità) e indicand una sola volta l’antigene D, dat che la mancanza del siero anti-d non permette di affermare se questo antigene è in doppia o singola dose (comunque anche quando il campione non è reattivo con l’ant-D, nel fenotipo si indica il “d” una sola volta, perché, come già detto, il termine “d” significa, ormai, soltanto mancanza dell’antigene D.

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